We Rent Tsukumogami è un anime che potremmo descrivere come una fusione tra Miss Hokusai e Bagpuss. Se non conosci Bagpuss, si tratta di un’animazione britannica vintage che racconta di un negozio che raccoglie oggetti smarriti, pupazzi e sculture, i quali prendono vita e iniziano a conversare tra di loro. In modo simile, We Rent Tsukumogami si concentra sia sugli oggetti parlanti che sui loro vicini umani che vivono a Edo, l’antica città che diventerà Tokyo.
Edo è stata rappresentata in molti anime storici, ma Tsukumogami si avvicina particolarmente al film Miss Hokusai. Entrambi gli anime hanno trame ampie e poco rigide, ma si concentrano di più sui ritmi della vita quotidiana. Il termine “slice of life”, spesso utilizzato dai fan degli anime, si adatta perfettamente a questa serie. Entrambi mescolano elementi soprannaturali con dettagli storici, condividendo luoghi emblematici di Edo, come il quartiere a luci rosse di Yoshiwara e il sinuoso ponte di legno Ryogoku, immortalato da Hokusai.
Tuttavia, We Rent Tsukumogami risulta essere l’anime più delicato e umoristico dei due. La “We” del titolo si riferisce a Oko e Seiji, i giovani proprietari di un negozio di prestiti a Edo chiamato Izumo-ya. La serie spiega che le abitazioni di Edo sono vulnerabili agli incendi, quindi la maggior parte degli abitanti, tranne i più abbienti, preferisce affittare oggetti a basso costo piuttosto che possederli. Oko e Seiji sono fratelli, anche se si scopre presto che non sono legati da sangue: Oko è stata adottata dalla famiglia di Seiji dopo un incendio. Il loro negozio ospita un gran numero di oggetti, alcuni dei quali sono veri e propri “tsukumogami”.
In Giappone, un tsukumogami è un oggetto che ha acquisito uno spirito proprio. Questo concetto si ricollega alle antiche tradizioni animiste del Giappone, ma è anche simile a come un bambino possa vedere un oggetto caro a sé, come in Toy Story o Bagpuss. Nel negozio di Oko e Seiji, troviamo un gruppo di tsukumogami, tra cui un pettine chiacchierone, una bambola principessa, una luna (con gambe) proveniente da un dipinto a rotolo, una pipa (kiseru) e un pipistrello, il più chiassoso di tutti.
L’anime offre una prospettiva interessante sul rapporto tra spiriti e umani. Come avviene spesso in queste storie, i tsukumogami cercano di non farsi notare dagli umani, e la maggior parte delle persone non li nota affatto. Tuttavia, Oko e Seiji sono pienamente consapevoli dei loro vicini non umani e possono sentire tutte le loro chiacchiere. Sebbene evitino comunicazioni dirette con i tsukumogami, ne sfruttano comunque le capacità. Ad esempio, possono prestare uno dei tsukumogami a qualcuno, attendere il suo ritorno e poi ascoltare il gossip dello spirito riguardo a ciò che ha visto e sentito.
Molti episodi ruotano attorno a piccole domande e misteri, come la ricerca di un oggetto prezioso smarrito o l’indagine su un certo comportamento di qualcuno. Uno degli episodi più divertenti, il secondo, riguarda dei rotoli giapponesi. Il loro proprietario è confuso dal fatto che stiano mostrando strane mescolanze di personaggi della letteratura e del folklore. Questo accade perché i personaggi dei vari dipinti diventano tsukomogami di notte, litigando tra di loro e finendo nei rotoli sbagliati al mattino. Se conosci i film di Ghibli, potresti indovinare il colpo di scena della storia.
I personaggi “normali” dei tsukumogami presentano oggetti con caratteristiche infantili, in perfetto stile Bagpuss. Il pettine è inquieto e loquace, la luna è piena di un raffinato senso di importanza, il pipistrello è burbero ma affettuoso, e così via. Per quanto riguarda i personaggi umani, sono più lenti a rivelarsi, e la domanda principale riguarda il legame tra Oko e Seiji. La loro storia personale viene svelata gradualmente, mentre osserviamo Oko e Seiji interagire con i loro vicini umani, permettendoci di conoscerli meglio. I personaggi secondari in una storia spesso riappaiono in un’altra, quindi è utile tenere traccia di chi è chi.
La serie si ispira a due libri giapponesi di Megumi Hatakenaka ed è stata trasmessa su NHK General TV – NHK è l’emittente pubblica giapponese, e la serie ha un valore educativo superiore rispetto a molti anime, ricordando agli spettatori le pratiche e gli oggetti dell’era Edo. L’anime è diretto da Masahiko Murata, che non sempre si dedica a opere così dolci; ha infatti diretto la serie d’azione Shikabane Hime (Corpse Princess). Attualmente, sta dirigendo l’anime di To Your Eternity, la saga manga che attraversa i secoli dell’autore di Silent Voice, Yoshitoki Oima.