Shirobako inizia in modo ingannevole. Nei primi minuti, assistiamo a un gruppo di ragazze delle scuole superiori unite, mentre creano il loro mini-epico anime. Una volta completato, promettono di riunirsi per un nuovo progetto. Ma poi, la storia salta in avanti di due anni e mezzo. Due delle ragazze, ora giovani adulte, lavorano nello stesso studio di Tokyo, ma l’attenzione non è sulla loro amicizia. Al contrario, ci sono molti altri personaggi da scoprire: ci sono principianti inesperti e veterani che possono essere sia amichevoli che intimidatori, ognuno con le proprie sfide e conflitti. Questo è il mondo degli anime per adulti, molto più complesso di un semplice club scolastico.
Il contesto di Shirobako
La maggior parte della serie si svolge all’interno dello studio di anime Musashino Animation. Sebbene il nome sia fittizio, Musashino è una zona del centro di Tokyo che ospita vari studi reali, come Production I.G e Tatsunoko. In Shirobako, seguiamo il personale mentre cerca di realizzare anime per la TV attraverso gli occhi di Aoi Miyamori. Un tempo era la leader del club scolastico, ora è solo un’assistente di produzione, il che significa che deve correre tra i vari reparti, cercando di coordinare persone che possono essere estremamente difficili, con il tempo che scorre inesorabilmente verso la scadenza.
I personaggi e le relazioni
Aoi riesce a prendere occasionalmente un caffè con Ema, un’altra ex compagna di club che ora è un’animatrice alle prime armi. Insieme ad altre ex compagne, come Misa, una lavoratrice in uno studio CG, Shizuka, un’attrice di doppiaggio in difficoltà, e Midori, una studentessa universitaria aspirante scrittrice, esploriamo diverse sfaccettature del mondo anime. Altri personaggi importanti includono il direttore Kinoshita, nervoso e infantile, e il suo production manager Honda, che deve letteralmente forzare Kinoshita a mantenere la giusta direzione.
Produzione e terminologia
La serie di 24 episodi segue la produzione di due diversi anime da parte di Musashino: uno originale e l’altro tratto da un manga popolare. Ogni tipo di produzione presenta le proprie sfide, anche se ci sono similitudini tra di esse. Un tormento comune è rappresentato dalla necessità di concludere la serie correttamente.
Oggi, molti appassionati di anime parlanti inglese sono informati sul processo produttivo dell’industria. Questo è in gran parte dovuto alla crescita del commento sakuga, dove i fan analizzano l’animazione nei minimi dettagli, celebrando gli artisti coinvolti. Per chi non conosce bene la terminologia del settore, termini come “cours” (una stagione di tre mesi) e “cut” (un’inquadratura) risultano utili. Si parla anche di “keyframe” e “in-betweens”, riferendosi ai fotogrammi chiave che definiscono i movimenti.
Il processo creativo
L’animazione non inizia direttamente con i disegni. Prima c’è il storyboard, realizzato dal direttore, che funge da guida visiva per gli animatori. In Shirobako, il direttore Kinoshita è coinvolto nella creazione dei storyboard, e il suo lavoro è una parte cruciale dei primi episodi. Successivamente, si passa alla fase di layout, che mostra dove saranno collocati i personaggi e le indicazioni per il movimento della camera.
Shirobako rende il processo vivo, mostrando le difficoltà degli artisti nel cercare di ottenere risultati soddisfacenti. Ad esempio, vediamo l’impatto devastante sulla giovane animatrice Ema quando il suo lavoro viene rifiutato. Questa decisione è presa da Segawa, una talentuosa direttrice dell’animazione che, pur essendo molto impegnata, esige standard elevati.
Tematiche e conflitti
Le dinamiche di lavoro tra i vari membri dello studio sono complesse e spesso conflittuali. Un animatore di nome Ryosuke si allontana dallo studio quando scopre che una scena che stava preparando verrà realizzata in CG anziché a mano. Ma l’animazione non riguarda solo le immagini; ci sono anche momenti dedicati al doppiaggio, seguendo le sfide di Shizuka per ottenere un lavoro di voce, la cui fiducia è messa a dura prova dai suoi fallimenti.
Nei successivi episodi, la serie esplora le pressioni esercitate dai comitati di produzione, i quali hanno aspettative elevate e vogliono che i personaggi siano doppiati da cantanti o modelli. Nella seconda metà della serie, Musashino si cimenta nell’adattamento di un manga popolare, ma questo espone lo studio alle decisioni capricciose del suo autore.
Riferimenti e tributi
Shirobako include riferimenti a opere anime reali. Ad esempio, in un episodio, due animatori rivali si uniscono nel loro amore per un classico anime robotico ispirato a Space Runaway Ideon. Un episodio chiave è il numero 19, in cui Aoi visita un vecchio studio, ricordando i tempi in cui l’animazione era realizzata con tecniche tradizionali. Il presidente dello studio, Marukawa, sembra ispirato alla figura reale di Masao Maruyama, un veterano del settore.
La realtà dell’industria
Shirobako è una serie ottimista che mostra l’ascesa dello studio Musashino nell’industria, riflettendo anche il percorso dello studio reale P.A. Works. Fondata nel 2000, P.A. Works ha evoluto il proprio lavoro attraverso diverse produzioni, ma ha mantenuto un focus sulle serie “lavorative” che raccontano storie di persone con lavori concreti.
Il titolo “Shirobako”, che significa “scatola bianca”, fa riferimento alla confezione che contiene una copia fisica di un’animazione completata. La serie affronta anche le difficoltà legate all’era digitale, mostrando come in alcuni casi sia ancora necessaria una copia fisica per la trasmissione.
Infine, Shirobako offre uno sguardo frenetico e realistico sull’industria anime, evidenziando le sfide e le pressioni che i creatori devono affrontare, rendendo omaggio all’arte e alla dedizione che stanno dietro a ogni episodio.