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Princess jellyfish: un anime che sorprende

Princess Jellyfish è un titolo bizzarro che si adatta perfettamente a un anime altrettanto singolare. Questa serie composta da undici episodi si presenta come una sitcom che potrebbe evolvere in una commedia romantica, incentrata su due personaggi principali: una ragazza timida e appassionata di meduse e una principessa affascinante che in realtà è un ragazzo (il più elegante trasvestito del mondo). Aggiungiamo una comunità di ragazze otaku, un po’ di satira politica con una seduttrice mangia-uomini, il desiderio della protagonista di ritrovare la madre perduta e una buona dose di cucito. Il risultato è una commedia caratterizzata da personaggi che si colloca accanto a opere come Tokyo Godfathers, The Case of Hana and Alice e Maison Ikkoku.

La protagonista e il suo rifugio

La protagonista, Tsukimi, si è appena trasferita nel centro di Tokyo e si sente completamente sopraffatta dalla folla di persone sicure di sé e alla moda. La serie è ambientata tra Shibuya e Harajuku, i luoghi più estremi in questo contesto. Fortunatamente, Tsukimi ha un rifugio: un edificio condiviso con altre donne otaku. Questo luogo rappresenta l’essenza più ampia del mondo otaku, dove le ragazze coltivano passioni per treni, bambole tradizionali o il fascino degli uomini più grandi. La più chiassosa del gruppo è un’appassionata di storia cinese antica, in particolare del periodo dei Tre Regni. L’amore di Tsukimi per le meduse è legato alla sua infanzia e alla madre, e i suoi ricordi di entrambe sono il filo più dolce della serie.

Un incontro straordinario

È proprio una medusa a far incontrare Tsukimi con la principessa trasvestita. La ragazza è sconvolta nel vedere che un negozio ha mescolato due tipi di meduse in un unico acquario. Questo evento le fa superare la timidezza; è come un innesco positivo. Mentre Tsukimi cerca di risolvere la situazione con il negoziante, appare un estraneo: una modella stupenda, come uscita da una copertina di rivista. Tsukimi di solito scapperebbe da una persona del genere, ma il nuovo arrivato la aiuta a salvare le meduse in difficoltà e la accompagna a casa. Solo allora Tsukimi si rende conto che questa principessa è un ragazzo…

Una commedia di equivoci

Da qui inizia una serie di comiche disavventure e inganni, con situazioni esilaranti e colpi di scena. Non c’è mai stata un’epistassi orgasmica così divertente, né una passeggiata sotto la pioggia così desolante (accompagnata da una delle frasi chiave della serie: “Voglio essere una medusa”). Questo è un anime molto originale; tuttavia, se hai visto l’anno scorso My Dress-Up Darling, Princess Jellyfish condivide con esso una certa dolcezza (anche il tema del cucito è presente). Inoltre, la serie presenta gag animate ricorrenti. Tsukimi e le sue coinquiline si trasformano spesso in statue quando vengono messe alla prova fuori dalla loro zona di conforto, mentre la medusa di Tsukimi si comporta come un conduttore cartoon che rompe la quarta parete, simile a Maromi di Paranoia Agent.

Un anime di qualità

Trasmesso nel 2010, Princess Jellyfish vanta un pedigree eccezionale. È tratto da un manga di Akiko Higashimura pubblicato sulla rivista femminile Kiss. La versione anime è stata diretta da Takahiro Omori, noto per le sue commedie fuori dagli schemi, avendo già lavorato a Baccano! e Durarara!! presso lo studio Brain’s Base, che ha prodotto anche Princess Jellyfish. Il principale sceneggiatore della serie è Jukki Hanada, le cui altre opere spaziano da Steins;Gate a Sound! Euphonium. La voce di Tsukimi in giapponese è quella di Kana Hanazawa, riconoscibile come Mayuri in Steins;Gate, Shiemi in Blue Exorcist e Akane in Psycho-Pass. Nella versione doppiata, Tsukimi è interpretata da Maxey Whitehead, nota per il suo ruolo di Al in Fullmetal Alchemist: Brotherhood.

Un anime da non perdere

Si tratta di una serie assolutamente deliziosa, anche se alcune descrizioni online potrebbero portarti a pensare a un anime diverso da quello che è realmente. In primo luogo, mentre le coinquiline di Tsukimi sono divertenti, non si tratta principalmente di un anime sulle amicizie femminili, poiché si concentra maggiormente sulla relazione tra Tsukimi e la sua principessa (chiamata Kurako o Kuranosuke). Se stai cercando un anime sulle amicizie femminili in cui gli uomini sono una presenza secondaria, ti consiglio il film Looking for Magical Doremi.

In secondo luogo, la serie presenta Kurako (o Kuranosuke) come un ragazzo cisgender eterosessuale, appassionato di travestitismo per motivi estetici piuttosto che per disforia. La sceneggiatura esclude praticamente di interpretare Kurako come transgender, anche se rappresenta comunque una forte affermazione della non conformità di genere, essendo orgoglioso della sua identità.