Budella, zampilli di sangue e gore vi attraggono? Invece di suggerirvi uno psicanalista, preferisco raccontarvi la mia esperienza con la Closed Beta di Killing Floor 3, il ritorno della saga in cui si maciullano Zed a volontà.
Informazioni di base
– Sviluppatore / Publisher: Tripwire Interactive
– Prezzo: 39,99€
– Localizzazione: Assente
– Multiplayer: Co-op online
– PEGI: 18
– Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store), PlayStation 5, Xbox Series X|S
– Data di lancio: 25 marzo
L’ultimo capitolo, Killing Floor 2, risale al 2016, e anche se ci sono stati tentativi di espandere la serie con la VR, è passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo visto un capitolo principale. Fortunatamente, Tripwire non ha dimenticato il suo franchise e mi ha invitato a partecipare alla Closed Beta del terzo capitolo. Recentemente ho condiviso qualche massacro online con altri cinque giocatori, ma sappiate che Killing Floor 3 offrirà anche una modalità single player.
Il ritorno del caos
Killing Floor 3 è un FPS co-op che segue una formula classica: un gruppo di sei Specialisti della Nightfall, l’ultima linea di difesa contro l’orrendo esercito di Zed della megacorporazione Horzine, deve affrontare ondate sempre più difficili di nemici per cercare di sopravvivere. Ogni giocatore può potenziare i propri personaggi, ora suddivisi in classi, personalizzando l’equipaggiamento e le abilità per diventare sempre più letali nel momento di far esplodere crani deformi. Il gameplay è avvincente, con quel suono inquietante e affascinante della motosega che ci ricorda che siamo dei virtuali serial killer, no? Evviva la violenza!
Tutti sembrano spavaldi fino all’arrivo del boss, come sempre.
La violenza è un elemento centrale in Killing Floor 3, e la serie non si tira indietro. Tuttavia, la brutalità arriva con una dose di realtà, poiché il boss di fine match può essere un vero incubo. Dopo aver affrontato ondate sempre più opprimenti di nemici, ci si ritrova a combattere contro un avversario che può facilmente spezzare i sogni di gloria, un momento che arriva dopo aver resistito a Zed che si arrampicano sulle pareti e approfittano della verticalità delle mappe. Durante la beta, nonostante un buon gunplay, ho notato una mancanza di originalità che spero venga migliorata con l’uscita della versione completa. Anche su un PC di fascia medio-alta, il gioco non ha brillato graficamente e ha mostrato qualche problema di “confusione visiva”, ma è comprensibile considerando che il lancio è ancora lontano.
Le aspettative e le sorprese
Fare a pezzi quegli abomini è sempre un piacere, ma la direzione artistica ha lasciato un po’ a desiderare. Gli Zed continuano a essere interessanti, ma i sei Specialisti sembrano un po’ piatti e le armi non sono molto innovative. Le ambientazioni futuristiche, purtroppo, risultano un po’ anonime. La sensazione generale è che gli sviluppatori non si siano spesi troppo in creatività. Anche alcune modifiche al gameplay, pur mantenendo un ritmo divertente e immediato, lasciano qualche interrogativo, specialmente per i veterani della serie.
I sei Specialisti sono divisi in classi (Medic, Firebug, Engineer, Sharpshooter, Commando, Ninja), ognuno con i propri perk e abilità speciali. Alcune differenze rispetto ai capitoli precedenti sono evidenti, e sarà interessante vedere come i fan accoglieranno queste novità. Fortunatamente, il gameplay principale è rimasto praticamente invariato: si sceglie il personaggio, si entra nel matchmaking, si massacrano enormi quantità di Zed e si guadagna valuta per potenziamenti e rifornimenti tra un’ondata e l’altra. Potrebbe sembrare ripetitivo, ma il grinding è giustificato se supportato da un sistema di progressione stimolante, aspetto che Killing Floor 3 sembra promettere bene, ma resta da vedere.
La personalizzazione delle armi, pur promettente sulla carta, è ancora da valutare. Con un mese rimasto fino al lancio, ci sono ancora molte incognite e certezze da affrontare. Nove anni sono tanti, e un restyling per Killing Floor 3 è necessario, ma è altrettanto importante farlo nella giusta direzione per evitare di deludere i fan. Creare un capitolo derivativo o generico sarebbe un errore fatale; il rischio di perdere giocatori storici è concreto e andrebbe evitato con cura.