Un ragazzo timido ammira da lontano una ragazza popolare della sua classe, mantenendo una certa distanza dal suo “fidanzato” muscoloso e dai compagni di classe giudicanti, sperando che lei possa essere diversa dagli altri. Questa situazione non è poi così rara negli anime, specialmente quelli ambientati in una scuola superiore, ma Harmonie prende una direzione intrigante quando la capacità del protagonista di riprodurre qualsiasi melodia attira l’attenzione della ragazza. Man mano che i due si avvicinano, la loro creatività si intreccia, e il film esplora il mistero di una canzone evocativa, un sogno condiviso e tre bottiglie di vetro.
Molti dei registi di anime più celebri sono noti per i loro lungometraggi, come Hayao Miyazaki e Satoshi Kon, e in parte anche per le serie televisive, come Hideki Anno. Tuttavia, esiste un altro ambito dell’animazione giapponese, quello dei cortometraggi, dove si possono ascoltare voci creative affascinanti. I corti, presentati nei festival o come video musicali e pubblicità, offrono ampie possibilità di sperimentazione e di esplorazione di concetti narrativi unici.
Un regista che lavora frequentemente in questo formato è Yasuhiro Yoshiura. Famoso per le sue opere presentate nei festival, Yoshiura ha costruito la sua carriera sull’arte dell’animazione breve, con opere come Pale Cocoon e Aquatic Language. Spesso immerso in un contesto di fantascienza con ambientazioni futuristiche o fenomeni strani, il direttore ha un talento per il fantastico e l’inspiegabile, e questo è particolarmente evidente nel suo cortometraggio del 2014, Harmonie.
La storia segue Akio Honjou, un ragazzo riservato delle scuole superiori che si sente compreso solo dai suoi due amici, ma desidera essere notato dalla sua affascinante cotta, Juri Makina, una ragazza silenziosamente bella circondata da un gruppo di ragazzi chiassosi. In un’opening narrante, Akio esprime il suo desiderio di trovare punti in comune tra i loro “mondi”, un concetto che diventa sempre più letterale, con i sogni dei personaggi rappresentati in modo affascinante attraverso sequenze oniriche accompagnate dalla musica composta da Makina.
Uno dei punti di forza delle opere brevi di Yoshiura è senza dubbio l’attenzione ai dettagli visivi, che ricevono molta più cura rispetto a quello che avverrebbe in un’opera di maggiore durata. In Harmonie non ci sono ripetizioni di inquadrature pre-disegnate o momenti imbarazzanti in cui i personaggi fissano il vuoto; ogni inquadratura, anche quando mostra una semplice reazione di un personaggio o una scena di aula, è realizzata con intenzione e struttura, rendendo anche i momenti più banali memorabili.
Le sequenze oniriche sono, senza dubbio, gli elementi più straordinari di Harmonie: immersioni totali nella fantasia, a differenza dell’ambientazione realistica del resto del film. Queste scene, che richiamano il crescente amore tra i due protagonisti e suggeriscono una storia passata più complessa per Makina in particolare, sono presentate da Yoshiura come una rottura stilistica, più simile a un’opera di fantascienza che a un dramma romantico scolastico.
Ambientato in un mondo apocalittico che ricorda le opere successive di Yoshiura, questo spazio fittizio è popolato da automatismi senza volto, torri in rovina e misteriosi artefatti magici, tutto reso con un melodramma affascinante. L’effetto è memorabile, creando un paesaggio onirico che si distingue per autenticità rispetto alla maggior parte delle animazioni.
Sebbene Harmonie sia unico nella sua premessa, talvolta inciampa in alcuni dei cliché tipici dei suoi simili romantici shounen. Vedere il protagonista colpire il muro mentre mormora “baka” sotto il respiro diventa un po’ stancante dopo la seconda volta, e l’iper-mascolinità del fidanzato tende a risultare fastidiosa (ma è una scelta voluta, va detto). Tuttavia, in altri aspetti, i cliché aumentano la sincerità; come Makoto Shinkai, maestro nel dare nuova vita ai vecchi tropi romantici, il film è intriso di quella freschezza e entusiasmo di due ragazzi che si sentono come se fossero i primi al mondo a scoprire l’amore.
Harmonie potrebbe lasciarti desiderare una durata più lunga, ma è una bellissima storia con una portata visiva ed emotiva che supera di gran lunga le aspettative per un’opera di breve durata. È anche un ottimo punto di accesso alla filmografia di Yoshiura, ricca di opere simili che offrono spazio a grandi concetti. Proprio come il sogno centrale del film, che si aggrappa ai personaggi e li unisce in modo indelebile, questo OVA rimarrà con te a lungo.