G Gundam è una serie che ha segnato il mondo degli anime con le sue bizzarre rappresentazioni di enormi robot. Per alcuni, è il Gundam che sembra un giocatore di football americano, completo di spalline. Altri ricordano il Gundam britannico, il “John Bull Gundam”, simile a un Beefeater, o il canadese, il “Lumber Gundam”, che brandisce asce. Non dimentichiamo il Gundam cinese con draghi sputafuoco al posto delle braccia e il messicano con braccia a forma di cactus.
Se queste immagini ti sembrano stravaganti, aspetta di scoprire i Gundam ancora più eccentrici, molti dei quali vengono introdotti nel secondo volume della serie.
Mobile Fighter G Gundam non è una serie Gundam come le altre. Sia i critici che i sostenitori sostengono che non sia corretto considerarla semplicemente un altro titolo della saga, ma piuttosto un’opera di follia meccanica, più simile a Gurren Lagann o Promare, o ad altre avventure stravaganti come JoJo’s Bizarre Adventure.
Ufficialmente, G Gundam ha debuttato in TV nel 1994, per celebrare il quindicesimo anniversario del primo Gundam del 1979. Fino a quel momento, tutti gli anime di Gundam erano ambientati nello stesso arco temporale, conosciuto come “Universal Century”. G Gundam è succeduto alla serie video del 1991, Gundam: Stardust Memory, e alla serie TV del 1993, Victory Gundam, quest’ultima diretta dal creatore di Gundam, Yoshiyuki Tomino.
La nuova serie è stata diretta da Yasuhino Imagawa, ma non è stata lui a concepire l’approccio così eccentrico di G Gundam. Imagawa, infatti, ha sempre amato il Gundam originale, che presentava un dramma più realistico, abbandonando il classico schema del bene contro il male e mostrando la complessità e la crudeltà della guerra reale.
Nato nel 1961, Imagawa ha lavorato su diversi titoli di Tomino e ha storyboardato episodi di Zeta Gundam. Ha anche contribuito a serie di mecha diverse, come Xabungle e Aura Battler Dunbine, dove ha diretto nove episodi. Tuttavia, è probabilmente più famoso tra i fan occidentali per il suo lavoro su Giant Robo, una serie video iniziata nel 1992, che celebra il lavoro del fumettista Mitseru Yokoyama, e rappresenta un esempio di retro anime degli anni ’90.
Imagawa spiega che i programmi sui robot, che siano seri o comici, hanno un obiettivo principale: vendere giocattoli. Tuttavia, le vendite dei giocattoli di Gundam erano calate negli ultimi anni, e gli sponsor desideravano una serie che potesse rinvigorire il marchio. Imagawa ricorda che i suoi progetti iniziali vennero scartati rapidamente, e gli furono presentati i design che avrebbero dovuto apparire nell’anime, seguendo gli stereotipi nazionali sopra descritti.
Imagawa si sentì scioccato, come molti fan di lunga data di Gundam. Racconta di aver temuto per la sua incolumità, preoccupato che qualcuno potesse aggredirlo per aver creato una cosa simile a G Gundam. In risposta, decise di progettare Gundam complicati in modo che non potessero essere facilmente riprodotti come giocattoli, ma in realtà furono comunque trasformati in giocattoli.
G Gundam è il primo Gundam privo di una cronologia “Universal Century”, anche se mantiene alcuni elementi del modello classico. La storia ruota attorno a un conflitto umano, con gli esseri umani divisi tra quelli sulla Terra e quelli nello spazio. A differenza delle serie precedenti, la Terra non è un’autorità spietata, ma è in gran parte in rovina, con la sua popolazione relegata a una condizione di sotto classe. I ricchi si sono trasferiti nelle colonie spaziali, simili a quelle di Blade Runner, ognuna delle quali rappresenta una nazione terrestre.
Queste colonie, pur avendo differenze, hanno scelto di risolverle senza ricorrere alla guerra. Ogni quattro anni, si tiene un torneo in cui ogni colonia invia un campione a bordo di un Gundam personalizzato. Il vincitore avrà il potere su tutte le colonie fino al prossimo torneo, un evento che ricorda molto le Olimpiadi, simbolo di rinascita per il Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale.
La storia segue Domon Kesshu, il rappresentante di Neo Giappone, il cui Shining Gundam è decorato con i colori tradizionali dell’eroe: blu, bianco e oro. Ma Kesshu ha anche una missione personale, cercando un uomo della foto che mostra a chiunque incontri. La sua storia si intreccia con quella del Devil Gundam, un mecha in grado di conquistare l’umanità.
Tutto ciò è volutamente assurdo. G Gundam richiama anime e manga di decenni passati, specialmente le serie di robot che Gundam avrebbe dovuto superare con il suo stile più serio. Anche il nome “Devil Gundam” riporta alla mente Devilman e il suo creatore Go Nagai, noto per i suoi robot iconici negli anni ’70, come Mazinger Z. Questa tradizione continua con Hiroyuki Imaishi, regista di Gurren Lagann e Promare, dimostrando che G Gundam potrebbe essere più vicino a loro che ad altri anime di Gundam.
In passato, però, Gundam aveva già scandalizzato i fan con scelte eccentriche. Otto anni prima, nel 1986, Yoshiyuki Tomino aveva avviato Gundam ZZ, inserendo elementi comici per alleviare il dramma delle sue opere precedenti. È lecito domandarsi se G Gundam sia stato così diverso.
In ogni caso, dopo G Gundam, Sunrise avrebbe moderato il tono. La serie successiva sarebbe stata Gundam Wing nel 1995, molto più tradizionale e apprezzata dal pubblico americano. Le serie successive avrebbero seguito il modello di Gundam Wing, lasciando G Gundam come un’eccezione, il che spiega perché i suoi fan lo amino così tanto.