Anime e cinema dal vivo vengono spesso messi a confronto, e Fiori del male si distingue come un film indie di culto, con immagini cupe che risuonano con i tormenti di ragazzi alienati. Questa opera presenta momenti di nera comicità, attimi di lirismo doloroso e una reale empatia umana sotto la sua crudeltà.
Un’esperienza visiva unica
A differenza di altri anime, Fiori del male è stato girato in live-action, con l’animazione sovrapposta successivamente. Si tratta di una realtà leggermente distorta, dove la storia di un adolescente problematico che si trova sotto l’influenza di un’altra persona viene narrata in modo soggettivo, ma con la certezza che potrebbe accadere, magari in qualche parte del mondo.
Un incontro bizzarro
La trama si muove su terreni familiari per gli anime, esplorando cosa succede quando un ragazzo incontra una ragazza davvero strana. Takao Kasuga è un giovane introverso, pieno di disprezzo e arroganza, figlio di una solitudine profonda, circondato da “amici” che scherzano sulla pornografia. Mentre legge Baudelaire, il poeta malinconico che ha ispirato il titolo dell’opera, Kasuga si illude di essere sensibile e profondo, pronto a superare in pateticità il noto Shinji di Neon Genesis Evangelion.
Il crimine e la colpa
Una delle passioni di Kasuga è Saeki, una ragazza che siede a pochi banchi da lui. Convinto che il suo amore sia puro e spirituale, la situazione cambia quando, in un momento di solitudine in aula, un sacchetto contenente i vestiti da ginnastica di Saeki cade da uno scaffale. In un attimo di trasgressione, Kasuga non resiste e afferra i vestiti, fuggendo via.
Naturalmente, Kasuga è sconvolto dal suo gesto. Crede di poter rimediare restituendo i vestiti, ma è ormai troppo tardi. La sua trasgressione è stata vista da Nakano, la ragazza strana della classe, che lo tiene in scacco, giocando con la sua paura e il suo senso di colpa.
Il gioco psicologico
Presto, Nakano si divertirà a spogliare Kasuga, non solo fisicamente ma anche psicologicamente. A tratti, è come se fosse una torturatrice clinica, mentre in altri momenti le sue urla riempiono l’aria di odio e passione. La dinamica tra i due ricorda un incontro tra il maldestro Adrian Mole e l’anti-eroe di Hard Candy.
Una direzione unica
Le tecniche di rotoscoping utilizzate in Fiori del male mettono in evidenza i piccoli movimenti e le sfumature umane, come il gesto di Kasuga che si gratta. Questo conferisce alla storia una patina di distacco, pur mantenendo una certa realtà. Nonostante alcuni fan possano trovare questo stile poco attraente, il regista Hiroshi Nagahama, con una lunga carriera nell’animazione tradizionale, ha saputo creare un’opera che sfida le convenzioni.
Personaggi e atmosfere
I personaggi appaiono deformati, e anche Saeki sembra un’aliena travestita da ragazza. Tuttavia, Nakano evolve da una figura trasandata a un personaggio vibrante e sensuale, superando gli altri ragazzi. Le sue espressioni e il suo modo di essere la rendono una figura centrale, mentre Kasuga è rappresentato con occhi terrorizzati, come un coniglio intrappolato.
Un thriller mordace e divertente
Fiori del male si presenta come un thriller mordace, ricco di umorismo nero. Il sacchetto rubato diventa una sorta di bomba a orologeria, e le ambientazioni riescono a trasmettere un senso di inquietudine. La serie evita gli stereotipi, presentando personaggi sfaccettati, come Saeki, che non è affatto una semplice biondina superficiale.
Elementi surreali
La narrazione è arricchita da elementi bizzarri, come voci disembodied che recitano poesie di Baudelaire e fiori neri con occhi alieni che appaiono nei sogni. Questi elementi simboleggiano le esperienze di crescita di Kasuga, il cui tumultuoso passaggio all’età adulta viene esplorato in modo profondo.
Un viaggio autobiografico
Il manga da cui è tratto l’anime, scritto da Shuzo Oshimi, attinge a esperienze personali dell’autore. La storia si svolge a Kiryu, una città in declino che Oshimi descrive come pesante per chi vi abita. Le sue confidenze rivelano un adolescente che, come Kasuga, si rifugiava nei libri e nella poesia per sfuggire alla realtà.
Un processo di creazione unico
Hiroshi Nagahama, regista dell’anime, ha affrontato la sfida di adattare Fiori del male attraverso il rotoscoping, una scelta che ha sollevato discussioni. Nonostante le critiche iniziali, Nagahama ha voluto creare qualcosa che avesse un impatto emotivo, piuttosto che un’opera indistinta.
Fiori del male è un’esperienza che lascia il segno, un’opera che invita alla riflessione e alla comprensione delle complessità umane.