Buichi Terasawa, il celebre artista di manga, è scomparso l’8 settembre. Negli anni ’80, ha conosciuto un’improvvisa ascesa alla fama, diventando un punto di riferimento mentre il suo particolare stile di fantascienza violenta alimentava il boom degli anime per adulti nei primi anni ’90.
Origini e primi passi
Nato come Takeichi Terasawa in Hokkaido, ha scelto di utilizzare una lettura alternativa del suo nome, che suonava più simile a “Butch”. Proveniente da una famiglia di medici, si trovò in un periodo di attesa dopo aver fallito un esame d’ammissione. In questo limbo, scoprì grazie a un amico le gare di manga, iniziando a inviare le sue opere a concorsi di fumetti per ragazze a Tokyo.
Terasawa prese il suo lavoro seriamente, investendo anche in un libro illustrato di rose per perfezionare i dettagli. Dopo un iniziale rifiuto da parte della Tezuka Productions, Osamu Tezuka notò il suo lavoro e gli offrì un impiego. Durante la breve esperienza come assistente artistico, ricorda una notte in cui lavorarono insieme fino all’alba su alcune pagine di Phoenix. Rimase colpito dal metodo di lavoro di Tezuka, che non modificava mentalmente le pagine prima di disegnarle, ma tagliava e riordinava i pannelli dopo averli realizzati.
L’affermazione con Cobra
Il suo manga Daichi, Be Blue ricevette una menzione d’onore in un premio Tezuka, ma Terasawa era già pronto a seguire la sua strada. Abbandonò ben presto il suo lavoro iniziale nel genere shojo, confessando di sentirsi sempre fuori posto in quel contesto. Nel 1977, pubblicò un manga one-shot intitolato Cobra su un numero speciale di Weekly Shonen Jump, e l’anno successivo iniziò a serializzarne una versione più lunga. Grazie al successo di Star Wars, il suo lavoro si inserì perfettamente nel clima culturale del momento. “Nessuno capiva davvero cosa fosse la fantascienza”, affermò. “Quando uscì Star Wars, mi resi conto che se lo semplificavo, anche i bambini potevano capirlo.”
La saga di Space Cobra
Space Adventure Cobra, o semplicemente Space Cobra, divenne l’opera principale di Terasawa, espandendosi in 18 volumi. La storia inizia con un comune impiegato che visita un’agenzia turistica virtuale per vivere avventure nello spazio, ma inaspettatamente risveglia i suoi veri ricordi di essere un pirata spaziale di nome Cobra, che ha alterato il suo aspetto e cancellato la memoria per sfuggire ai suoi rivali.
Influenze e adattamenti
Terasawa ha citato numerose influenze, principalmente cinematografiche, tra cui James Bond e Clint Eastwood. Ha ammesso di aver ispirato il personaggio di Jane Royal, cacciatrice di taglie, da Jane Fonda in Barbarella, senza sapere che quest’ultima era originariamente un fumetto. Cobra fu adattato in un film anime e in una serie TV di 31 episodi nel 1982, facendolo diventare famoso e consolidandolo come una delle prime celebrità degli anime in diversi paesi europei.
Riconoscimenti e sfide
Nessun altro lavoro di Terasawa avrebbe mai eguagliato Cobra, ma con il successo degli anime, non aveva bisogno di creare un’altra lunga serie. Negli anni ’80, si dedicò a one-shot e cortometraggi, giusto per generare proprietà intellettuale per nuovi spin-off. Goku: Midnight Eye, ispirato vagamente al Re Scimmia, seguiva un detective in grado di accedere a ogni computer dell’universo. Raven Tengu Kabuto presentava un altro eroe, questa volta un guerriero mistico nel Giappone dell’era samurai.
Riconoscimenti internazionali
Terasawa ebbe la fortuna di avere un team a supporto per raggiungere il pubblico estero, incluso Trish Ledoux, una giovane americana che gestiva le sue comunicazioni internazionali. Ledoux difese con passione il trattamento delle donne nei manga di Terasawa, spesso criticato come misogino. “Come artista”, scrisse, “Terasawa è un uomo che ammira il corpo femminile… È un artista onesto riguardo ciò che gli piace e ciò che non gli piace.”
Un’eredità duratura
Abbracciando l’estetica cyberpunk, Terasawa si presentava ai convention vestito di nero. Con il successo economico, trasformò il suo studio, “Black Sheep”, in uno spazio completamente nero. Negli anni ’90, il suo profilo internazionale raggiunse il culmine, ma un progetto di film su Cobra fu annullato a causa del fallimento della casa di produzione. Terasawa, deluso, si dedicò a progetti digitali, diventando uno dei pionieri degli e-comics.
Sfortunatamente, durante il lavoro su una nuova serie, Gundragon, iniziò a mostrare i primi sintomi di un tumore al cervello, che influenzò gravemente la sua carriera. Dopo vari interventi, si trovò costretto su una sedia a rotelle, ma continuò a gestire le sue opere e a rivisitare i suoi classici in formati moderni.
Nonostante le avversità, Terasawa rimase un figura di spicco, capace di affrontare le sfide e mantenere viva la sua arte, dimostrando che la passione per il manga può superare anche le prove più difficili.